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L’Ariosto rivive nel suo museo a Castelnuovo di Garfagnana

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C’è un motivo in più per visitare in primavera il bellissimo borgo di Castelnuovo di Garfagnana, con il suo bagaglio di storia, cultura, tradizioni enogastronomiche e aria buona.
Apre infatti il museo ariostesco con al centro il recupero della Rocca, che deve il suo nome al poeta Ludovico Ariosto che vi soggiornò negli anni venti del Cinquecento come commissario estense, da sempre simbolo del piccolo paese nascosto tra i monti lucchesi.
Oggetto di un recupero generale fortemente voluto dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana che ha preso il via nel 2015, il nuovo complesso museale e polifunzionale ‘Il Palazzo di Atlante – Museo furioso della Rocca Ariostesca” è figlio di un percorso di riqualificazione che dal 2019 è stato sostenuto congiuntamente dal fondo “Cantiere Estense” dal Ministero della cultura, dalla Regione Toscana, dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Cinque anni e un investimento di oltre 5 milioni di euro per un imponente programma di interventi strutturali, impiantistici e di percorrenza, progettati dal Gruppo coordinato dall’Ing.
Marco Dezzi Bardeschi, che ha immaginato una nuova e moderna fruizione della Rocca, determinando i presupposti di contesto e contenuto per la nascita del nuovo polo museale ispirato all’epico poema “Orlando Furioso”, che da oggi andrà in scena nella Torre Campanaria con un’installazione multimediale permanente del collettivo artistico Kokoschka Revival.
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